Ricetta di tintura in blu con indaco o guado, calce e fruttosio

Oggi voglio condividere una ricetta considerata “difficile”. La tintura in blu con l’indaco è sempre stata considerata da esperti, ed in effetti lo è se non altro perchè bisogna controllare il ph del bagno, misurabile con cartine tornasole acquistabili  in farmacia. Per ora non entro nel merito del perchè con l’indaco non si può utilizzare la ricetta tradizionale, ma vi propongo una ricetta funzionante e naturale, mentre ci sono altre ricette che fanno ricorso maggiormente alla chimica (vedi la Ricetta di tintura in blu “chimica” con indaco o guado).

Per 100-500 gr di materiale da tingere, a seconda dell’intensità di blu desiderata:

  • 10 grammi di indaco/guado in polvere (in erboristeria o negozi online specializzati – vedi link)
  • 20 grammi di calce spenta (si compra da un magazzino edile)
  • 30 grammi di fruttosio
  • 2 litri d’acqua a 40 gradi

(Proporzioni generali:

  • 1 volume di indaco
  • 2 volumi di calce (meglio 1,5 volumi per la lana)
  • 3 volumi di fruttosio
  • 100-250 volumi d’acqua)

La ricetta viene anche detta 1-2-3 per le proporzioni degli ingredienti.

Idratare la polvere d’indaco nel seguente modo: in un barattolo di plastica con coperchio inserire delle biglie di vetro per 3 quarti, aggiungere la polvere d’indaco, un po’ d’acqua a 40 gradi, scuotere per 2 minuti. In alternativa, sciogliere semplicemente la polvere d’indaco in poco alcool in modo da farne una pasta.

Nella pentola di tintura, ai 2l d’acqua a 40 gradi aggiungere il fruttosio (si scioglie in breve tempo), l’indaco idratato (sciacquare il vasetto di plastica con acqua tiepida per non sprecare materiale), spolverare un po’ alla volta in superficie la calce, mescolare creando un vortice con un bastone ma senza far entrare aria, ripetere due/tre volte. Lasciar riposare avvolgendo in una coperta finchè il liquido non è venuto giallo verde trasparente, a volte con una pellicola ramata o bolle in superficie (da un’ora a 24 ore). Dopo il riposo, controllare il ph (intorno ai 9-10 per lana e seta, 10-11 per cotone e lino), se è basso aggiungere calce, se il bagno non è trasparente aggiungere fruttosio. Portarlo a 50 gradi, immergere il filato/tessuto nel bagno e lasciarlo per 10-30 minuti, estrarlo, strizzarlo ed aerarlo in modo che da giallo/verde diventi blu, quindi ripetere il procedimento finchè non si ottiene la tonalità di blu desiderata. Il materiale da tingere non dovrebbe toccare il fondo che contiene vari sedimenti, quindi inserire nella pentola una griglia o tingere in un colino. Se il bagno intorbidisce aggiungere fruttosio (introducendo/estraendo il materiale da tingere si inserisce involontariamente aria che guasta la tintura), se il ph si abbassa aggiungere calce.

Il bagno può essere ripreso controllando sempre le condizioni di base:

  • ph 9-11
  • giallo/verde trasparente con eventuale pellicola ramata

Al posto della calce, si possono usare altri agenti alcalini (soda solvay, liscivia di cenere, soda caustica, ecc). Al posto del fruttosio si possono usare altri agenti riducenti (miele, frutta matura, hennè, robbia, solfato di ferro, idrosolfito di sodio, acido ascorbico)

Ecco i risultati:

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2 Risposte a “Ricetta di tintura in blu con indaco o guado, calce e fruttosio”

  1. Ciao, complimenti davvero per questo splendido blog.
    La colarazione dell’indaco in polvere da acquistare per questa ricetta è verde pisello o è già alla vista di color indaco?
    Non riesco ad orientarmi tra le polveri che trovo ad una prima ricerca online. Sai dirmi quali sono le differenze tra le due e quale dovrei acquistare? Grazie mille per l’attenzione e buon lavoro

    1. Ciao a te, grazie innanzitutto per i complimenti. Veramente non ero a conoscenza di indaco naturale in polvere color verde pisello, quello che acquisto io da vari siti online è sempre blu scuro per cui non ti so dire di più, mi spiace. Fammi eventualmente sapere dove hai trovato questo indaco verde, buon lavoro a te

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